A Febbraio esce dagli uffici studi della BCE un paper di Ulrich Bindseil e Jürgen Schaaf di ideale risposta alla approvazione di ETF con sottostante criptovalute approvati dal regolamentatore statunitense.
LA conclusione è presto detta: bitcoin è ormai un asset che è in giro da più di 10 anni ed in tutto questo tempo, malgrado gli enormi investimnti compiuti a riguardo, non è riuscito a diventare, manco lontanamente, un mezzo valido di scambio, ma rimane invece un "sistema" che inquina inutilmente il nostro pianeta ed è, ad oggi, di grande aiuto solo alle organizzazioni criminali che necessitano di riciclare i proventi dlle proprie attività illecite.
We reiterate that the fair value of Bitcoin is still zero
Ci vanno giu piuttosto duro i nostri regolamentatori europei, per loro, così come per noi, il bitcoin è ancora qualcosa che non vale essenzialmente nulla, a dispetto delle migliaia di youtuberi che vi raccontano diversamente e favoleggiano di un'economia dove il bitcoin sia al centro come digital asset con proprietà di scarsità simili a quelle dell'oro che tutti conosciamo e che abbiamo avuto modo di testate per qualche migliaia di anni.
Se guardiamo ai pagamenti digitali, principale motivo per l'invenzione del "sistema bitcoin", lo stesso è quasi inutilizzazto di fatto, se si escludono le transazioni spesso illegittime e criminose che avvengono sul darkweb.
A distanza di anni poi il bitcoin è ancora inutile o pessimo, che dir si voglia, anche come investimento dato che non genera alcun tipo di rendimento per chi lo detiene e quindi si conferma unicamente per quello che è sempre stao: un asset speculativo basato sulla "greater fool theory", ovvero sulla speranza che un domani arriverà uno più idiota di noi che comprerà il nostro bene ad un prezzo maggiore a quello che abbiamo pagato noi oggi garantendoci quindi un ritorno dall'investimento fatto.
Problema ambientale non è da poco anzi!
Il fatto poi che il bitcoin, e l'intera inrastruttura del mining delle criptovalute, sia inquinante e produca emissioni in linea con quelle prodotte da nazioni di medie dimensioni come la Malesia ne fa un invenzione che non solo non ha portato nulla di utle ma che ci danneggia e fa del male alla società tutta, a livello globale.
ETF, di nome ma certo non di fatto
Parlare poi di ETF nel caso dei bitcoin è l'esatto opposto che si dovrebbe intendere quando si usa questa espressione: non quindi una esposizione diversificata ad una data classe di attività solida e producente interessi o dividendi, ma la esposizione ad una singola attività, puramente speculativa, caratterizzata da una volatilità di prezzo eccessiva per i più - sopratutto investitori retail, i più sprocvvedui - che ci perderanno dietro tempo a tradare.
Lasciate perdere.
In passato nel blog abbiamo scritto alcuni articoli sulli shit coins, viste da noi come "Lottery assets" che potevano avere un senso, come allocazione per una parte minima del proprio portafoglio, ma attenzione invece a roba come il bitcoin, che sembra avere la solidità di una asset class "istituzionale" ma che dalla sera alla mattina potrebbe sgonfiarsi completament elasciando in braghe di tela i molti sprovveduti ed ingenui che hanno ceduto alle storie di rivoluzione digitale inventate da chi il giochino l'ha creato.
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