Nel nostro blog abbiamo spesso discusso dell'agire "etico" dell'intermediario immobiliare, di come questa sia una professione fiduciaria e quindi non la si debba considerare un "business" come tanti altri.
Nel momento in cui ci poniamo come interediari in un deal dobbiamo rispondere alle persone che "seguimao" nella trattativa, in Italia queste possono essere solo una aprte (come avviene per la maggior parte all'estero) o entrambe le parti come è prassi nel nostro paese per prodotti immobiliari che non sia commerciali di alto livello o residenziali di superlusso.
Non voglio rovinarmi la reputazione che mi sono fatto di broker che propone le case a prezzi di mercato
Questa è la risposta che Jason Oppenheim, il titolare dell'agenzia per cui lavorano le bellissima protagoniste di questo relaity, da ad una sua dipendente che gli porta il mandato di vendita di una supervilla il cui proprietario chiede 40 MLN di EUR rispetto ad una valutazione di Jason, da esperto del mercato di riferimento, di"soli" 25 MLN di EUR.
Se opero per la parte compratrice posso andare a vedere case costosissime e fare proposte di acquisto aggressive rispetto al prezzo folle, fuori mercato completamente, richiesto dall'agenzia, ma se sono io a portare un prodotto sul mercato emetterci il mio brand come agente immobiliare non voglio certo "sputtanarmi" andando a commercializzare un prodottoo immobiliare, anche bellissimo e unico, ad un prezzo di molto superiore a quello che so con certezza essere il prezzo di mercato.
Ma come diavolo decidono i prezzi a cui proporre le case alcune agenzie?!
L'intermediario esiste per "mediare" le esigenze ed i desiderata di due parti, se si limita a fare l'uomo che pubblicizza un annuncio "da privato" volendo poi marginare due lire di provvigione su chi compra non solo non è un buon intermediario ma non avrà vita lunga nella professione.
Qualche settimana fa ci è capiato davanti l'elenco immobili di una agenzia su uno dei principali portali italiani, una agenzia tra tante, e abbiamo provato a vedere se il portafoglio stesso avesse al suo interno una qualche coerenza di valutazione ... spoiler alert: non ne aveva alcuna.
Portiamo qualche esempio:
- Zona Porta Romana, due appartamenti molti simili per dimensione e tipologie, bilocali, uno proposto a 1900 EUR e l'altro a 1250 EUR ... ma perchè? Risposta: perchè il propritario di quello "caro" vuole molto e "non si sa mai", magari una volta affittato quello a prezzo corretto di mercato passa un "fesso" o una persona che ha una esigenza urgente e si riesce a "piazzare" anche quello.
- Zona Porta Venezia, due appartamenti qui proposti in vendita, il primo, da 100 mq proposto a 7k EUR al mq, prezzo onestissimo e di mercato per la via ed il piano, il secondo, stessa identica location, di 200mq, forse anche più conciato come situazione attuale, proposto a 10k EUR al mq ... ma perchè?! Per il solito motivo: non si vuole perdere il contatto di un proprietario, oggi matto ma che domani può rinsavire e ... non si sa mai, magari capita uno "che se ne innamora" e lo prende anche a 600k EUR in più di quello che dovrebbe essere il suo valore di mercato.
Di Jason Oppenheim in Italia ne abbiamo molto pochi e forse anche per questo la professione di agnte immobiliar enon ha nessuna autorevolezz nel nostro paese, visti solo come un inutile costo di transazione e sopratutto come "lacchè" dei venditori a cui si concede tutto pur di ottnere il mandato di vendita del loro immobile, spesso senza manco farsi pagare!
Siate come Jason Oppenheim, dite no, è solo con i "no" che diciamo che ci rendiamo professionali nei confronti del nostro interlocutore.
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