Alcune settimane fa abbiamo intercettato sul web l'intervista di un noto opinionista finanziario, che conosciamo ormai da 25 anni.
La cosa che ci ha lasciato a bocca aperta è che da un quarto di secolo lo stesso si proponga come libri, interviste, il proprio blog con la stessa idea, granitica ed immodificabile: che tutto stia crollando, che le valute nazionali valgano poco o nulla, che l'unica salvezza sono le materie prime e che l'unico strumento di protezione del proprio danaro, o meglio del potere di acquisto della propria ricchezza, sia l'investimenti in oro.
Il commentatore in questione non è solo, fa parte di un nutrito gruppo di personaggi che dagli operatori vengono definiti "gold bugs", degli appassionati cronici dell'oro e nello stesso tempo delle persone scettiche sull'intera infrastruttura finanziaria che ha gestito il pianeta da Bretton Woods in poi.
Caratteristica comune di questi opinionisti è il vedere i mercati azionari sempre troppo "cari", quindi non solo al picco della new economy nel 2000 o prima dello scoppio della GFC nel 2008, ma sempre, il mercato azionario non costituisce ma un buon buy perchè il crollo - per loro sempre imminente - farà sì che la nostra ricchezza investita lì si polverizzerà comunque.
Non parliamo poi del mercato obbligazionario, che dandoci un ritorno nominale nel corso di 2-30 anni ci assicura di finire alla mensa dei poveri a causa della inflazione a doppia cifra che caratterizzerà gli anni futuri.
Per loro tutto ciò che è finanziazrio, basato sul credito, come lo sono le economie moderne, è destinato a crollare presto. Non mi è ancora chiara la loro posizione sulle criptovalute ed i bitcoin in particolare ma possiamo dire tranquillamente che dietro al successo di questo tipo di investimenti c'è sicuramente un "sentire" vicino al loro: se tutto non vale nulla io detengo uno dei 21 milioni di bitcoin creabili e quello avrà sicuramente un valore di scarsità che mi proteggerà nei tempi grami a venire.
Una cosa è leggerli per divertimento e per trarne qualche spunto di riflessione, altra - da assolutamente non fare - è seguire la loro strategia di investimento
Non neghiamo che sia divertente sentire questi personaggi, di solito chiamati al primo -3% di mercato, qualsiasi esso sia. Leggere i loro libri ci fa capire come l'intera nostra economia si basi sulla fiducia, su crediti che ci si aspetta qualcuno pagherà prima o poi, ma quello da cui dobbiamo stare ben lontani è il seguire i loro consigli di investimento.
I soldi nei mercati finanziari, nel lungo periodo, si fanno con l'attitudine esattamente opposta a quella che hanno questi signori, ovvero essendo ottimisti: avendo la consapevolezza che nel lungo termine l'economia, nazionale e globale crescerà, che l'equity verrà pagata più del debito, che i crediti degli stati, almeno nel loro complesso, verranno onorati. L'ottimismo, ma potremmo semplicemente dire "realismo" è quello che ci porterà a raggiungere gli obiettivi di pensione che ci siamo preposti, leggere le opinioni e le analisi dei gold bugs ci può divertire ed intrigare, certo, ma è sicuramente un tipo di filosofia di investimento che negli ultimi 100 anni ha portato solo perdite e mancate opportunità a chi li ha seguiti.
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