Quando un analista finanziario mette in un file excel i dati di bilancio di un'azienda per prezzarne al meglio i titoli finanziari dipendenti da essa, si trova due possibilità: flussi finanziari delimitati nel tempo, da precisi termini contrattuali - le obbligazioni - e titoli a vita idealmente infinita che non presentano invece un upside chiaro ex ante per l'investitore che li detiene - le azioni.
Le aziende hanno vita potenzialmente infinita, anche se fondate da un uomo o una famiglia, possono in un periodo successivo staccarsi da questa realtà biologica limitata e quotarsi in borsa, accogliere nel proprio azionariato investitori istituzionali, internazionalizzarsi e durare a molto ... ma per sempre è tutto un 'altra storia.
Se andiamo a vedere i titoli componenti lo S&P 500, indice per eccellenza del mercato azionario statunitense, balza agli occhi come gli stessi componenti cambino ad una velocità sorprendente per chi abbia una visione di breve o brevissimo periodo. QUello che noi prendiamo come un dato del problema, ovvero i componenti dell'indice ed in particolare i maggiori stock che lo rappresentano, è in realtà una variabile in divenire, la cui mutevolezza è chiara se andiamo ad analizzarla con lassi temporali anche solo di 10 anni.
Anche guardando al di fuori del mercato azionario, nel mondo più in generale delle imprese, a poche è riuscito, a livello globale, di arrivare a traguardi importanti in termini di età, e sto parlando di 4-500 anni di vita.
Tutt'altra questione la abbiamo nel mondo immobiliare, tutti gli edifici di New York costruiti a fine '800 sono ancora lì o sono stati acquistati da qualcuno che lì ha riedificato un qualcosa di nuovo pagando profumatamente i vecchi proprietari. A Roma, Firenze e tante altre città europee non è inusuale imbattersi in edifici che hanno 5 o 600 anni e sono in perfette condizioni e ancora "in business" sia come residenze private o come location ricettive (hotel o suites).
Quello che l'influencer americano dice alla moglie è molto corretto, Facebook tra qualche anno, magari 20 ma non certo 100, fallirà, il negozio che guarda sulla Quinta strada di New York con belle vetrine e buona metratura genererà sempre reddito finchè New York esisterà, non ci sarà crisi nel retail che possa portare a zero il suo valore, il canone di locazione potrà cambiare e avere periodi di crisi (pensiamo al caso di un conflitto in corso) ma sarà sempre una "cosa di valore" che genererà reddito per chi lo detiene, almeno nel momento in cui la posizione non sia sopraleveregiata prendendo eccessivi finanziamenti bancari per acquisirlo.
Le grandi famiglie imprenditoriali e nobiliari vendono le aziende, ma mai i loro immobili
Senza fare del complottismo da quattro soldi, basta guardare a come si comportano le grandi famiglie del capitalismo italiano, sia di ricchezza recente (nel senso degli ultimi 150 anni) che di ricchezza ormai di origini remote (anche di 1000 anni). Queste famiglie hanno patrimoni immobiliari consistenti e quando hanno bisogno di liquidità vendono aziende o cedono gli asset non in posizione centrale che hanno magari acquisito in anni di "vacche grasse" ma mai i "gioielli di famglia".
Gli immobili storici e da sempre associati ad una famiglia rimangono sempre in portafoglio alla stessa, cambiando proprietario solo attraverso successioni mortis causa. Queste famiglie sanno bene che gli immobili di qualità in posizioni centrali in metropoli importanti, o in città d'arte italiane, sono dei generatori di reddito sicuri che anche da soli, a fronte di spese personali che non vadano fuori controllo, possono coprire i fabbisogni per altre centinaia d'anni della propria progenie.
Il test dei 100 anni
Fate anche voi come queste famiglie, quando comprate un immobile per metterlo a reddito (caso diverso è il flipping dove uno compra per subito rivendere e dell'immobile di coe sarà in futuro importa poco o nulla) pensate se sarestee disposti a comprarlo ugualmente se come vincolo avete quello di farlo rimanere nella vostra famiglia 100 anni. Warren Buffett usa un metodo analogo nel consigliare gli investimenti azionari a chi desidera imitarlo: compra pensando di non poter rivendere la posizione per 30 anni, se non ti preoccupa tenerla in portafolgio per un periodo così lungo di tempo è l'investimento giusto.
Il morale di questo post è che gli immobili, molto più dei diamanti (vedi le sole rifilate agli investitori italiani in anni recenti) sono veramente "per sempre". Alla vostra compagna quando volete mostrarle quanto la amate, non comprate un diamantino da quattro soldi il cui valore è tenuto in piedi dall monopolio della multinazionale De Beers, ma piuttosto compratele un bell'attico in centro e ditele poi che l'idea ve la abbiamo data noi.
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