George Soros andava moltissimo di moda negli anni '90, per un 15-20 anni è stato il finanziaere di assalto per antonomasia, il suo attacco alla lira e alla sterlina del 1992, ma non fu il solo a farlo, primeggiò per la size che mise in piedi per la sua scommessa, gli porto fama internazionale anche se non sempre accompagnata da simpatia.
Soros è un trader per eccellenza, del mondo della finanza ha sempre avuto un approccio completamente diverso ad un altro grande investitore, oggi ancora in auge, che è il nostro Warren Buffett. In questo post vogliamo spiegarvi come i due approcci siano del tutto diversi e come quello di Soros sia molto più utile per asset come le criptovalute dove è difficile- se non impossibil - farsi una valutazione sensata di un livello di fair value.
Prezzo e fondamentali, fanno parte di due dimensione ontologiche diverse per Buffett
La buttiamo subito su un piano filosofico-ontologico.
Per un investitore come Warren Buffett, i fondamentali di un'azione (lui investe quasi unicamente in società quotate e non, più difficilmente in altri tipi di attività finanziarie che non siano ad esempio semplici bond societari, in particolare in periodi di distressed della società in questione, sono cio' che di "reale" si presenta ad un investitore. La scelta se comprare o meno un azione sui mercati regolamentati discende solo dalla due diligence che si è fatta sui fondamentali della stessa, la sua redditività ed il valore dei suoi asset a bilancio, il prezzo che scende in maniera repentina ed inesorabile è solo una opportunità che "il mercato", ente anonimo e a volte per nulla razionale, concede all'investitore accorto che non si fa distrarre ma bada a ciò "che conta".
Un value investor è proprio un investitore che guarda a settori e singole società che hanno bassi livelli di valutazione perchè "fuori moda" rispetto agli investment criteria del momento e quindi assume questo rischio avvantagiandosi di un maggiore ritorno prospettico mantenendo in portafoglio a lungo la posizione.
Un prezzo basso è quello che crea l'opportunità di acquistare sul mercato "a sconto" un bene che produce o produrrà reddito, ma il prezzo nel mondo di Warren Buffett non ha alcuna influenza sul mondo dei fondamentali, è solo il giudizio che un impersonale entità chimata "Mercato" assegna al business che la società rappresenta in quel preciso momento storico.
Per Soros, il prezzo e la sua dinamica, sono uno degli aspetti fondamentali da considerare in un investimento e, a volte, anche il più importante
Nella visione di mercato di Soros, l'idea che l'investitore si fa di un deal, di un progetto, di una azienda, di una obbligazione, è fortemente influenzata dalla dinamica di prezzo che questo asset mostra sul mercato. Prezzo e fondamentali non sono caratterizzati da una differenza ontologica come per gli investitori a' la Buffett, ma sono elementi che si influenzano a vicenda andando a creare dei circoli virtuosi, a volte, o viziosi, molto più spesso.
Pensiamo ad una IPO, grande fanfare il giorno della quotazione, l'azienda ha aperto una nuova nicchia di mercato estremamente promettente ma nei primi mesi dalla quotazione si trova ad affrontare un qualcosa di imprevisto, il prezzo scende... gli investitori, tranne pochi insider o grandi conoscitori di questa nicchia non hanno modo di farsi un'idea indipendente e autonoma delle qualità di questo business che non siano in parte influenzate dalla dinamica di prezzo molto negativa, e questo non vale solo per gli investitori, ma anche per possibili partner in affari, e manager di banca che devono concedere prestiti alla società stessa.
La dinamica negativa nel "mondo dei prezzi" diventa reale" arrivando ad influenzare negativamente il business vero e proprio dell'azienda che vede quindi il suo business andare male anche dal punto di vista dei fondamentali, le due cose si continuano ad influenzare negativamente a vicenda e quella che era una buona idea di rivela dopo pochi anni dalla quotazione l'ennesima IPO andata male e azienda che porta i libri in tribunale per fallimento.
Warren Buffett ha sempre avuto un grande vantaggio che lo ha reso quasi sempre immune da questo tipo di relazione perversa tra prezzo e valore, la possibilità di comprarsi l'intera azienda se la situazione lo avesse richiesto: so che il business ha valore, se le banche non concedono prestiti, li concedo io con le mie di banche e ci guadagno anche gli interessi, se tutti vendono a prezzi ridicoli le proprie azioni, le compro io arrivando a comandare l'azienda rrivvando quindi a sceglier eil management ed essendo quindi attivista nell'operazione e non solo un investitore "passivo" che si limita ad attendere gli eventi.
Questo tipo di atteggiamento, a' la Warren Buffett, non è possibile sui mercati "Macro" che hanno invece fatto la fortuna di Soros, le valute, i mercato ibbligazionari governativi, la dinamica di mercato azionaria presa nel suo complesso, nessun investitore grande quanto si voglia riuscirà mai a "combattere" il mercato in questo genere di "arene", ma sull'azienda da uno o due miliardi di dollari, male che vale, la compro interamente, me la lascio in portafoglio e sviluppo il business profittevole in cui avevo visto bene le potenzialità tenendomi il 100% dei profitti.
Criptovalute, ambiente per eccellenza dove si dovrebbe ragionare a' la Soros
Il mondo delle criptovalute ha tratto l'interesse di moltissimi operatori negli ultimi due anni e questo lo ha fatto per un solo motivo, non per i fondamentali "veri" ma per il fondamentale che per Soros ha maggiore rilevanza: il prezzo in continua salita.
Un bitcoin che treda tra uno e due dollari non ha nessuna importanza nell'economia mondiale e rimane questione di nerd che ci giocano i loro pochi averi, ma un asset che arriva a quotazioni di 60k dollari senza che nessuna sua redditività o patrimonio sottostante lo giustifichi se non un generico richiamo alla sua "scarsità", beh questo è tutt'altra cosa, il mercato non può rimanere a guardare, lì sta succedendo qualcosa.
Per tutte le criptovalute, al di la' della storia che ci si racconta intorno ai progetti o alle utilities che vi sono collegate, la storia "vera" è quella raccontata dal prezzo, se la cipto sale e arriva a valere come valore aggregato miliardi, è "reale" e merita la nostra attenzione ed i nostri soldi per inserila in portafoglio, se invece non attrae nessun interesse da parte del mercato e dopo la prima candelone positiva sul grafico si spegne inesorabilmente fino a quasi zzerarsi, allora è solo, come si dice in gergo, una "shit coin". Il fondamentale del prezzo e null'altro di "fondamntale tangibile, è ciò che quindi determnina se un progetto è serio o è da lasciare perdere, approcciare le criptovalute con una visione a' la Warren Buffett è quindi la strada sicura alla rovina.
Teoria della riflessività, influenza dei prezzi sui fondamentali "veri" che stanno dietro ad un titolo, a 25 anni dalla pubblicazione del libro di Soros, l'Alchimia della Finanza, è bene ricordare questi concetti, in particolare in mercati dove la price action, se non è tutto, è almeno il 90% delle cose che vi sono da conoscere dell'asset di cui si tratta.
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