Poniamo un caso: ereditiamo da una vecchia zia un ufficio in pieno centro, al piano rialzato di un palazzo d'epoca, di 110mq, occupato da una vita da un medico o da un avvocato. Dopo un paio di anni l'inquilino ci comunica che, andando in pensione, ci da disdetta dal contratto di affitto. Cosa fare?
E' nostra forte convinzione, derivante dall'esperienza "su strada" che oggi locare immobili commerciali ad uso ufficio, quando questi siano di dimensioni piccole e medie, sia una cosa che e' meglio evitare.
Non e' un caso che il mercato immobiliare proponga oggi tantissimi primi piani e piani terra di stabili ad uso preponderante residenziale. Queste immobili vengono magari da due o tre passate locazioni "problematiche" ed i proprietari si sono resi conto che "il gioco non vale piu' la candela", quindi meglio vendere e orientarsi su altro.
Il motivo per cui gli uffici, diciamo, per dare un valore di riferimento, sotto i 250mq, non funzionino piu' in locazione, non e' tanto dovuto alla sempre presente, come scusa, "crisi", ma al fatto che mentre un tempo la nuova società o il piccolo professionista non avevano altra opzione che prendere in locazione un piccolo studio per esercitare la propria attività, oggi sul mercato ci sono alternative ben più invitanti e sensate per fare "colpo" sui propri visitatori siano essi clienti o finanziatori.
Nel caso delle startup sono molti, sopratutto a Milano, i cosidetti "hub" che ne raccolgono a decine sotto il proprio tetto. La società nascente siede accanto a potenziali colleghi e partner fruendo dell'attenzione che magari questi ricevono da fondi di investimento venture e business angel. I fondatori non si devono poi preoccupare di presentare una inutile , per il loro business, fidejussione bancaria al proprietario dei muri, visto che si limiteranno a farsi fatturare di mese in mese l'uso effettivo degli spazi del coworking, che peraltro saranno contemporanei, con segretaria all'ingresso, ed ampie sale riunioni.
Anche nel caso dei professionisti che un tempo chiedevano gli uffici di piccole dimensioni, parlo dei medici, avvocati, commercialisti ed eventualmente notai, ' da almeno 5 anni in atto un processo di aggregazione per cui, se uno e' in gamba fa partnership con altri colleghi condividendo magari le spese di un ufficio piu' grande ma di molto maggiore rappresentanza verso una clientela alta. Gli studi npotarili "nuovi" sono sempre piu' "associati" e di dimensioni medio-grandi, quelli di avvocati anche occupanti interi palazzi in centro,
Ufficio piccolo, chiama cattivi conduttori, meglio trasformarlo in residenza o venderlo dove sia impossibile farlo
A meno quindi di casi particolari, e quindi di target di inquilini molto "sottili", l'ufficio piccolo chiama di per se stesso cattivi conduttori, o comunque realta' impreditorial-professionali di serie B, persone che sono meno al passo sui tempi dei propri concorrenti ... inquilini quindi sulla cui solidità prospettica e' giusto dubitare.
Quindi, concludendo l'esempio iniziale: se una persona l'ufficio se lo è' trovato, magari ereditandolo da un parente: meglio venderlo, se uno invece valuta se acquistarlo e' fondamentale analizzare la trasformazione in residenziale dell'immobile e qualora tale trasformazione non fosse possibile, meglio lasciar perdere. Ci sarà sempre qualcuno che abboccherà all'amo del piccolo ufficio nel palazzo a destinazione mista in location centrale, "ottimo come investimento".
Se siete proprietari di immobili, atualmente adibiti ad uso ufficio, situati in centro a Milano, non esitate a chiamarci, siamo a vostra disposizione per aiutarvi a capire quale sia la strada migliore da prendere per meglio valorizzare il vostro immobile in locazione, scriveteci a: info@immobiliedinvestimenti.com
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