L'effetto della pandemia di coronavirus è stato quello di decimare il mecrato della domanda di persone che intendono trasferirsi a Milano, moltissimi professionisti e studenti che avevano preso in locazioni degli appartamenti in città hanno poi deciso di abbandonarli nel momento in cui vivere a Milano non è più quello che era una volta.
Università chiuse o con frequenza non obbligatoria, remote working di tantissime aziende non solo come consiglio ai propri dipendenti ma come obbligo: non venire più in ufficio per i prossimi 18 mesi o giu di lì, hanno fatto sì che la città si sia spopolata.
I proprietari degli appartamenti che erano locati a lungo termine si sono trovati con i loro immobili vuoti, così come i tanti milanesi che negli ultimi 3 anni si sono "buttati" sulle locazioni di breve termine, quelle con AirBNB per essere chiari: tutti con le case vuote per un periodo di tempo, da quel che sembra da questo inizio 2021, ancora indefinito e sicuramente fino alla fine dell'anno che abbiamo appena iniziato.
Moltissimi, dopo qualche mese di passione e profonde riflessioni sulla realtà di mercato, sono stati, a nostro parere, mal consigliati di affidarsi alle locazioni transitorie. Il contratto transitorio a Milano come dicamo sempre soffre del non poter avere un canone "libero" di mercato ma dipende da tabelle decise dai sindacati di inquilini ma dall'altra laret consente di fissare una durata contrattuale "tailor-made" dei mesi che uno dedidera, senza essere ingabbiato nelle lunghe potenziali durate di un contratto classico 4+4.
Problema: secondo voi la coppia che prende il vostro bilocale a 600 EUR al mese piu' spese, contro un prezzo da periodo "normale" di 1000 EUR, quando tra 18 mesi il contratto transitorio finirà lo lascerà senza battere ciglio o vi farà venire matti per mesi per rimanere in casa se non allo stesso prezzo comunque ad un prezzo inferiore al canone di mercato che si prdurrà?!? La nostra esperienza è chiara, anche facendo contratti trnsitori fatti con tutti i crismi, i sindacati degli inquilini fomentano i conduttori ad impugnare gli stessi prossimi alla scadenza chiedendo che si trasformino in contratti a lungo termine, con perdita di tempo e soldi da parte del locatore che illusoriamente si aspettava una durata precisa al prezzo di un minore importo in incasso durante un periodo di mercato dove la domanda è particolarmente debole.
A meno di non conoscere il conduttore a cui date la vostra casa, rimaniamo della nostra idea che è meglio lasciare il proprio immobile vuoto piuottosto che trovarsi a litigare con il nostro conduttore tra N mesi, nel momento in cui ci accorgeremo che lo stesso non ha alcuna intenzione di lasciare la casa o adeguarsi ad un canone di mercato, obbligandoci anche a dare mandato ad un legale - con i costi che questo comporta - per liberare la casa.
Come sempre, vostre idee ed esperienze sul contratto transitorio sono benvenute a: info@immobiliedinvestimenti.com
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